Cos’è lo Scheumorfismo e perché è tramontato.

Abbiamo parlato di Flat Design, sembra quindi lecito fare una panoramica sul trend che lo ha preceduto, lo Scheumorfismo.

Lo Scheumorfismo è quella corrente grafica che si impegna a rappresentare un oggetto digitale, come l’icona di una App, emulando le sembianze del suo corrispettivo nel mondo reale con fini puramente estetici, senza quindi che questa somiglianza abbia poi un risvolto pratico.

Un esempio lampante lo troviamo nelle calcolatrici digitali presenti su computer e dispositivi mobili; non c’è un bisogno motivato che queste simulino un finto display con caratteri a cristalli liquidi e tasti da premere, ma è così che le vediamo rappresentate.

Sempre per ribadire il concetto, il cestino che troviamo all’interno dei nostri sistemi operativi è trasportato sotto forma di icona che riporta all’immagine di una vera e propria “pattumiera”; questo perché ci aiuta a riconoscere meglio determinati strumenti, o addirittura azioni.

Un fervente sostenitore di questa filosofia grafica era Steve Jobs, che congiuntamente a Scott Forstall (ex dirigente Apple), portò lo Scheumorfismo in Apple.

L’idea era che la grafica dovesse essere d’aiuto all’utente nella gestione del suo ambiente virtuale.
Questo sarebbe stato facilitato nel riconoscere un pulsante solo se somigliante a un bottone reale, come quelli che poteva trovare su telecomandi o stereo di casa.

Per ciò, un calendario virtuale sarà facilmente accessibile solo se avente le forme di un taccuino, così come un orologio solo se dotato di lancette ben visibili.

Inizialmente, questa scelta si è rivelata essere decisamente funzionale, poiché agli arbori della nuova tecnologia l’user giovava di trovarsi a lavorare in un ambiente familiare che lo guidava passo passo nella modernità.
Proprio questo però ha fatto sì che con l’avanzare degli anni lo Scheumorfismo sia piano piano diventato obsoleto, superato dalla semplicità e dalla praticità del Flat Design; un inutile richiamo al passato, un freno per l’innovazione, che cercava solo di dimostrarci quanto gli oggetti virtuali fossero legati a quelli fisici del mondo reale, senza che nessuno più ne sentisse il reale bisogno.

Una nostalgia ormai svanita in questa era dove il digitale è diventato pane quotidiano per milioni e milioni di persone.

Spariscono così gli effetti glossy, le ombreggiature forti, i pattern che richiamano pelli/pellicce e moquette virtuali, e insieme con loro, ogni fronzolo non necessario.

Con la fine dell’era di Forstall, e l’avvento di Jonathan Ive, anche Apple si è adattata a questo grande cambiamento, eliminando completamente lo Scheumorfismo per portare una ventata di freschezza nei propri dispositivi.

È così che è nato iOS7.

Questo perché l’utente ora è riconosciuto come “senziente”, in grado di destreggiarsi fra le varie icone anche qualora queste non somiglino ad interruttori a lui già familiari.

Ecco perché il trend dello Scheumorfismo è tramontato, lasciando spazio al Flat design, e ad una grafica più semplice, intuitiva e pulita.

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