Il dropshipping è il business più in voga negli ultimi anni e consiste proprio in un sistema di vendita online basato su un accordo commerciale tra il venditore (dropshipper) e il fornitore primario, che si occupa materialmente della spedizione della merce, in un'ottica di comune vantaggio. Molte persone oggi si stanno approcciando al dropshipping, attratti dagli annunci invitanti, che sottolineano i bassi investimenti iniziali e la possibilità di avere una propria attività con buoni profitti e, quindi, una vera indipendenza economica senza avere orari fissi da rispettare. Tuttavia, questo business, le cui radici risalgono a ben prima dell'avvento del web, ha dei punti deboli da valutare prima di investirvi tempo e denaro.
Come nasce il dropshipping
Il dropshipping è una forma di business nato ben prima dell'avvento di Internet, anche se è proprio nella rete che ha trovato la sua massima diffusione. Il suo legittimo predecessore si ritrova nella vendita per corrispondenza attraverso la scelta di prodotti presenti nei cataloghi spediti a domicilio. Siamo negli anni Sessanta e Settanta e le aziende inviano a casa di potenziali clienti alcuni opuscoli con articoli e relativi prezzi. I consumatori, una volta consultato il catalogo, effettuavano gli ordini telefonicamente, comunicando il codice degli articoli desiderati, che venivano poi spediti direttamente a casa.
Questo primo sistema di vendita a distanza riscosse un gran successo e ben presto le aziende che lo praticavano dovettero dotarsi di appositi magazzini per accelerare la spedizione degli ordini ai clienti. In pratica il cliente ordinava il prodotto all'azienda, la quale si rivolgeva al magazzino che lo inviava direttamente al cliente. Era la prima forma rudimentale di dropshipping.
Negli anni Novanta arriva Internet e le aziende di vendita per corrispondenza iniziano ad approcciarsi al mondo dell'e-commerce. I cataloghi diventano digitali e i pagamenti vengono effettuati prima dell'arrivo della merce. All'inizio le persone non si fidavano molto nel fornire i dati della propria carta di credito sui siti dei negozi online, anche se si trattava di brand noti sul mercato. Tuttavia, dopo un'iniziale fase di diffidenza, l'e-commerce inizia a ingranare e ad attirare molti consumatori curiosi.
Nascono così negozi online dai nomi fantasiosi ed esplode in poco tempo una vera e propria "bolla dot com" per il dropshipping: molti investirono in questo business, ma quando le richieste di spedizione cominciarono ad essere molto numerose le difficoltà aumentarono e molti negozi online fallirono.
Dalle ceneri di questo periodo emersero due colossi come Amazon e Ebay. Il grande vantaggio che offrivano, e offrono ancora, queste piattaforme era rappresentato dalla possibilità di inserire i propri prodotti sul loro sito, già molto ben pubblicizzato, senza dover investire in pubblicità e marketing per il proprio negozio online. Le cose sono cambiate con l'arrivo dei social network, in particolare di Facebook, che hanno messo a disposizione degli strumenti pubblicitari molto efficaci a prezzi contenuti e molto concorrenziali rispetto alle alte tariffe di Google Ads, per molti anni unico strumento pubblicitario online. La nascita di piattaforme come Aliexpress, Shopify e Oberlo ha reso l'attività dei dropshipper molto più semplice e intuitiva, veramente alla portata di tutti, con investimenti bassi e con la possibilità di lavorare con fornitori in tutto il mondo abbattendo le barriere linguistiche.
Dropshipping: il negozio senza magazzino
Il dropshipping è una tipologia di business molto sponsorizzata online, perché è veramente alla portata di tutti. Si tratta di aprire un negozio online, personalizzandolo come ci piace di più, senza doversi preoccupare di trovare spazi fisici abbastanza grandi per organizzare il magazzino e senza dover pagare i costi fissi che sono solitamente a carico di un negozio fisico: personale, affitto, bollette, ecc.
Il negozio è completamente virtuale e può essere gestito comodamente dal divano. Il dropshipper è un tramite tra il produttore e il cliente, non deve possedere spazi per il magazzino, perché la merce non viene acquistata prima di essere venduta e non c'è neanche bisogno di confezionare gli articoli, dal momento che ci pensa direttamente il produttore.
Alla base di un'attività di dropshipping, infatti, c'è un accordo tra tra produttore e grossista (solitamente più di uno). In base a questo accordo il dropshipper si impegna a raccogliere gli ordini, che poi trasmetterà per e-mail o altro tipo di messaggistica all'azienda produttrice, la quale si occuperà del confenzionamento e dell'invio del prodotto al domicilio del cliente finale. La spedizione avviene in maniera del tutto anonima da parte del grossista, in modo che non venga messo in ombra il nome del dropshipper, al quale spetta una commissione su ogni articolo venduto.
Fattori per il successo: marketing e fornitori
Gestire un'attività di dropshipping sembra molto semplice e intuitivo, anche perché gli investimenti iniziali sono veramente bassi. Senza doversi preoccupare di avere un posto fisico in cui lavorare, e quindi le relative spese di affitto, e senza dover acquistare la merce a stock dai grossisti, rimane solo l'onere di creare il proprio sito, pagarne il dominio e investire in attività pubblicitaria per farsi conoscere sul web.
I fattori chiave su cui concentrarsi per avere successo nel dropshipping sono:
- le competenze di marketing
- la ricerca di fornitori affidabili.
Per poter promuovere il proprio sito di e-commerce è necessario avere delle buone competenze di marketing e saper gestire le attività di Seo e Sem. Un buon lavoro Seo consente di ottenere un buon posizionamento sui motori di ricerca e quindi un'ampia visibilità nella grande mole di siti web. Lo stesso vale per il Sem, il lavoro sulla pubblicità sui motori di ricerca. Entrambe queste attività di marketing sono molto importanti per poter emergere nel web, ma hanno bisogno di tempo e di investimenti monetari costanti per dare buoni frutti.
I social possono essere molto utili per ottenere visibilità. Facebook primo tra tutti, ma anche Instagram, Twitter e altri social offrono la possibilità per gli utenti di impostare delle campagne pubblicitarie con budget anche molto bassi e con buoni ritorni.
Anche la scelta dei fornitori è fondamentale per avere feedback positivi dai clienti e per continuare a lavorare bene e con buoni compensi. Se i fornitori sono affidabili, hanno sempre a disposizione gli articoli richiesti e sanno gestire in modo rapido e consapevole le fasi di stoccaggio e spedizione dei prodotti, è più facile che il cliente sia soddisfatto e che continui ad utilizzare il nostro negozio online per effettuare i suoi ordini. Il fornitore lavora nelle retrovie, ma la faccia ce la mette il dropshipper, che dovrà quindi essere abile nella scelta dei suoi collaboratori.
Vantaggi del dropshipping
L'attività di dropshipping viene presentata come una soluzione lavorativa molto semplice per chi vuole mettersi in proprio con bassi investimenti e basso rischio aziendale. Un business molto appetibile per chi vuole approcciarsi alle vendite online ma non dispone di capitali ingenti da investire. Per iniziare un'attività di dropshipping, infatti, è sufficiente aprire un sito internet, quindi acquistarne il dominio, e impostarlo in modo accattivante e semplice da utilizzare per i clienti.
La merce non viene acquistata a stock, e questo è un altro notevole vantaggio, perché non è necessario investire in prodotti che non abbiamo la sicurezza di vendere. Il risparmio non è solo in termini di denaro, ma anche di tempo: tutto il lavoro di prelievo, imballaggio e spedizione dei prodotti, infatti, viene svolto direttamente dal fornitore con cui abbiamo preso accordi. Questo aspetto è particolarmente interessante, perché potenzialmente il dropshipper può lavorare con fornitori di tutto il mondo.
I contatti si hanno tramite web (e-mail e altri sistemi di messaggistica online) e la rete è veramente estesa a livello mondiale. Su ogni articolo venduto, inoltre, al dropshipper viene riconosciuta una percentuale di guadagno, che è variabile a seconda del volume di prodotti venduti. All'inizio, quindi, i margini di guadagno potrebbero essere molto irrisori, ma se l'attività di marketing sul sito di e-commerce viene gestita correttamente, insieme a un'adeguata campagna su Facebook e sugli altri social, che consentono di fare pubblicità a prezzi abbastanza contenuti, i risultati non tarderanno ad arrivare.
Le difficoltà del dropshipping
Non è tutto oro quello che luccica. Le proposte di investire il proprio tempo nel dropshipping come attività che può dare una certa indipendenza economica lavorando direttamente dal divano di casa sono molte. Purtroppo la cosa non è così semplice e serve molta dedizione e pazienza, almeno all'inizio.
Nei primi tempi, infatti, l'investimento in marketing è fondamentale e la cura del proprio sito richiede molta attenzione e competenze ben precise. Il margine di guadagno per i venditori in dropshipping vanno dal 25 al 45 per cento circa, a seconda del settore merceologico, ma per arrivare a questo margine occorre fare un pò di gavetta.
Altro fattore di rischio quando si lavora in dropshipping è legato all'esaurimento dei prodotti. Il dropshipper, infatti, non ha costantemente sotto controllo la situazione del magazzino e può succedere, talvolta, che una comunicazione non puntuale da parte del fornitore sulla mancanza di un prodotto possa portare il dropshipper a prendere un ordine che non potrà realmente evadere. La conseguenza è la perdita di fiducia da parte del cliente, che potrebbe non effettuare altri ordini sulla nostra piattaforma.
La scelta del fornitore, quindi, è fondamentale per evitare questo tipo di problemi. Anche questo aspetto richiede molto tempo per il dropshipper, che dovrà vagliare attentamente i fornitori con cui lavorare, prestando attenzione ai feed di altri venditori. Per questo è fondamentale affidarsi esclusivamente a dropshipping che mettono a disposizione strumenti avanzati, come ad esempio, delle Api per la sincronizzazione automatica di giacenze e ordini.
La concorrenza in questo settore inizia a essere molto alta. Sempre più persone si approcciano a questo business, quindi emergere diventa sempre più difficile.
Gli investimenti pubblicitari non sono da sottovalutare. Per salire nel ranking di Google ed essere facilmente trovati dai consumatori, infatti, occorre investire in advertisement e in attività Seo e Sem. Inoltre, altri costi potrebbero aumentare quando si vendono articoli prodotti all'estero, in particolare in Paesi come la Cina e Taiwan. Può capitare, infatti, che i prodotti tardino ad arrivare perché sottoposti a controlli alle dogane, che ci siano tasse doganali extra da pagare (e che non possiamo far gravare sul consumatore), oppure che si vendano articoli non coperti da garanzia, per i quali la restituzione diventa un grande problema.
Insomma, se da una parte intraprendere un'attività di dropshipping appare allettante e dal guadagno facile, dall'altra è necessario riflettere bene prima di lanciarsi in un'avventura che potrebbe costarci molto e avere poco guadagno.
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