La nuova editoria: quella digitale.
Con editoria digitale si indica il fenomeno dove produzione, processo editoriale e accesso ai contenuti vengono svolti con l’ausilio di tecnologie informatiche.
Interessa diversi campi: dall’edizione di libri in formato digitale, alla versione online di quotidiani e magazine, fino alla diffusione su internet di contenuti digitali.
Ma come siamo arrivati a questa svolta?
L’editoria digitale è apparsa per la prima volta, in forma ibrida, nella seconda metà del ‘900, trasformandosi poi in un fenomeno di massa.
L’evoluzione informatica, e soprattutto quella del web, hanno fatto si che la comunicazione si spostasse sul piano digitale, permettendo quindi la diffusione di questo nuovo modello di informazione e intrattenimento.
Il libro si è perciò evoluto, affrontando un procedimento di “conversione”, dall’analogico (se così si può dire) al digitale.
Questo processo prende il nome di digitalizzazione, e fa sì che al fianco dei testi cartacei ora gli utenti possano trovare e-book, ovvero testi digitalizzati in diversi formati, come ad esempio pdf o epub, da poter leggere tranquillamente da un computer, un ereader, o un qualsiasi dispositivo mobile in grado di supportare questa funzionalità.
Anche il mondo dell’editoria si è dovuto quindi evolvere per poter restare al passo coi tempi.
Ma quando è avvenuto il grande passaggio all’editoria digitale?
Sostanzialmente, con l’avvento di Kindle (primi anni del 2000, circa), che al tempo del suo lancio si rivelò un device economico, con tecnologia wireless integrata, e dotato di un’immensa libreria digitale creata dal suo promotore, Amazon, risultando così interessante per il consumatore.
È proprio in questo ambito che è nata la più grande azienda di commercio elettronico statunitense, come libreria online, evolvendosi poi per arrivare ad essere il colosso che tutti oggi conosciamo.
La digitalizzazione di massa di titoli che è riuscita ad attuare è stata possibile anche grazie ai grandi vantaggi economici per gli editori derivanti da accordi stretti con librerie online, dove i ricavi su ogni copia venduta sono molto più elevati rispetti a quelli abituali sulle copie stampate.
I formati in cui i libri digitali si presentano sono solitamente pdf o epub.
Questo perché i metodi usati per realizzarli si differenziano a seconda degli obiettivi che ci si propone di raggiungere: convertire documenti già esistenti, cimentarsi nella pubblicazione sistematica ed esclusiva di libri elettronici, e via dicendo.
Ci troviamo perciò di fronte a uno dei maggiori problemi del libro digitale: la mancanza di uno standard univoco e riconosciuto da tutti, che si affermi uniformemente fra i software e i vari dispositivi di lettura.
È grazie anche a questi dispositivi se adesso l’editoria digitale sta vivendo un momento particolarmente vitale: dai primi apparsi nel 1999, i passi in avanti sono stati notevoli, arrivando alla diffusione di device sempre più efficienti e con caratteristiche più adeguate alle esigenze della lettura.
Esistono poi diversi programmi per la lettura, che autorizzano il computer a gestire e visualizzare file protetti dal diritto d’autore, come ad esempio Acrobat Reader, software gratuito che permette la lettura di documenti pdf, formato diventato “standard internazionale per la distribuzione dei documenti elettronici” nel 2008.
Come cambiano i ruoli dell’editore e dell’impaginatore?
Per quanto riguarda l’editore, restano immutati i compiti principali, come quello di selezionare le opere facendosi garante di contenuti, cura formale e struttura del testo.
In più, ad oggi, deve riuscire a stare al passo coi tempi, aggiornandosi sulle nuove tecnologie, e sviluppando competenze informatiche, creando così un team di lavoro preparato in questo settore.
L’impaginatore invece ha acquisito notevole importanza, perché si ritrova a dover curare non solo la parte grafica, ma anche la produzione e la manutenzione dei fogli di stile per la resa dei formati digitali.
Editoria digitale in Italia:
Quindi, libro o ebook?
La prima lampante differenza fra cartaceo è digitale sta sicuramente nel prezzo: chiunque avrà sicuramente constatato quanto inferiori quelli degli ebook; questo perché i costi di pubblicazione sono nettamente ridotti nel caso del formato web.
Per quanto poi l’odore delle pagine nuove e la sensazione della carta sotto le dita siano insostituibili, bisogna pensare che un ereader ci permette di portare con noi tutti i nostri libri preferiti, senza dover essere costretti a scegliere quali lasciare a casa.
Lo spazio di un’intera libreria sarà quindi racchiuso nei pochi pollici del nostro device.
Con la connessione wi-fi si potrà inoltre acquistare ovunque, e in ogni momento, il titolo che desideriamo direttamente dallo store, senza nemmeno alzarsi dal divano.
Non bisogna comunque pensare a questi due formati come se fossero in contrasto o collisione fra loro: l’uno non esclude assolutamente l’altro.
Dobbiamo solo imparare a vederli come due modalità di lettura che possono coesistere per venire incontro alle differenti esigenze e comodità dei vari lettori.
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