Truffe online e falsificazioni: il lato oscuro di Internet

Tra le tante luci sulla scena del web, inevitabilmente esistono delle zone d’ombra da cui è bene tenersi alla larga. Truffe, falsificazioni e abusivismo sono dilagati negli ultimi anni parallelamente al boom di utenti, dopo la diffusione del web su larga scala.

Il reato virtuale rispecchia fedelmente quello reale per la varietà e la natura degli illeciti, che possono essere la contraffazione, l’evasione fiscale, il furto, il riciclaggio, il plagio, la truffa immobiliare, il la pubblicità fraudolenta, sottoscrizioni ad abbonamenti non richieste, identità rubate e phising, e persino le truffe sentimentali, in un marasma che genera confusione ma da cui ci si può difendere con accortezza, nel momento in cui si riesce ad “allenare l’occhio” e ad identificare tempestivamente le anomalie.

Per dare un'idea della dimensione che ha raggiunto recentemente il fenomeno delle truffe online, basti pensare che l’economia “in nero” sul web, genera un fatturato di circa 700 milioni di euro l’anno in Italia. Nel mirino dei cyber criminali, non solo aziende ed e-commerce, ma anche i consumatori che fanno acquisti online, o magari cercano un lavoro, una casa o un servizio. Vittime di truffe e raggiri possono essere utenti di giovane età, in quanto più sovraesposti dal frequente uso di Internet o perché scaricano file torrent non attendibili, ma anche gli anziani, con i nuovi metodi truffaldini di “calcola-pensione”, la contraffazione di marchi noti (responsabili Enel, PosteItaliane, ecc..) e altre proposte creditizie.

Il dossier su “opportunità e rischi commerciali del web” redatto da Confesercenti ci dice che, in Italia, solo nel 2015 sono stati notificati oltre 140 mila reati, tra raggiri e truffe informatiche, per un totale di quasi 394 reati al giorno, con maggiore incidenza nelle province del Nord. Sempre secondo la stima di Confesercenti, una delle principali associazioni imprenditoriali italiane, tra le truffe online più diffuse, vi è la contraffazione: l’80% dei siti web che vendono prodotti di lusso possiede merce contraffatta in catalogo, con un numero abbastanza di alto consumatori (uno su quattro) ad abboccare almeno una volta all’esca.

Il reato persiste soprattutto tra i prodotti elettronici e abbigliamento alla moda, in particolare i capi di lusso e le grandi firme. Nel settore turistico, permane la presenza di tour operator irregolari che operano su web, e di un numero spropositato di strutture abusive, con oltre 90 mila attività ricettive non autorizzate presenti nelle liste dei grandi portali.

Secondo Massimo Vivoli, presidente di Confesercenti Nazionale, in Italia l’Erario "Ci guadagnerebbe se l’abusivismo online fosse azzerato, in quanto il fisco recupererebbe circa 300 milioni di euro l’anno".

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